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Speranza è solita cibarsi di ricordi, continua ad aggrapparsi alla disfunzione del suo ventricolo sinistro pur di non vivere appieno il presente. Ogni scusa è buona per non fare i conti con le sue incertezze finché, dopo un violento temporale marzolino, ella non rimarrà incantata da una misteriosa sagoma che sembra vivere dentro le pozzanghere. Lui è Vic, giovane dai vestiti di tenebra e dalla pelle di luna, un ragazzo proprio come tutti gli altri, oppure, la soluzione alla paura corroborante che continua a logorare il cuore di Speranza.
“Questo romanzo di Edizioni Effetto mi ha convinta ed emozionata. Poche pagine che regalano il privilegio di un viaggio tra sensazioni, sentimenti, legami che ti lasciano un calore dentro non appena si chiude l’ultima pagina. Questo libro è poesia.” Ilaria, @voltarpagine
“Ho iniziato la lettura staccando i piedi da terra muovendomi tra sogno e realtà, ho continuato volteggiando nell’aria trasportata dal vento sospesa tra sogno e realtà, e quando la storia si avviava verso l’epilogo ho planato verso il basso per toccare di nuovo terra, lì da dove ero partita. Io però ero diversa.” @libri.fralenuvole
“Questo piccolo libricino racconta una storia piena di Speranza, di rinascita e io me ne sono innamorata fin dalla prima pagina, complice lo stile di scrittura dell’autrice, e i versi mai banali inseriti in ogni capitolo. Tanti complimenti, Giulia, hai scritto una storia diversa dal solito E L’HAI SCRITTA BENISSIMO!” Marina, @lalettriceassonnata
“Questo piccolo libricino, di sole 92 pagine, contiene al suo interno pura poesia. Mentre leggevo, avrei voluto sottolineare intere frasi… La scrittura di Giulia è semplice ma molto curata e ho trovato davvero interessante, tra le pagine, l’alternarsi tra prosa e versi.” Laura, @storia_di_una_laura_di_libri
“Una Newlife dove la prosa echeggia in ogni pagina… dove la poesia riequilibra ogni sensazione… e questa magica stabilità può darci in dono un piccolo e prezioso “must” da custodire, per il suo interminabile e perenne acclamare senso di Libertà e del proprio vivere… Rosy, @farfyfiore
” Un bel racconto, positivo e piacevole, la cui protagonista è Speranza, una ragazza fragile e insicura che, grazie a Vic, conoscerà Tempesta e Libertà.
Vi sembra strano? Un pochino lo è!” Alice, @as.tratto
ISBN | 9788832195071 |
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Luogo di pubblicazione | Torino |
Anno di pubblicazione | Novembre 2019 |
Genere | Narrativa, Romanzo Breve |
Pagine | 104 |
Rilegatura | Cucito filo refe |
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Giulia Savarelli (Castiglion Fiorentino, 1990) è laureata in Lingue presso l’Università di Roma Tre e ha frequentato la scuola di fotografia Csf Adams a Roma. Attualmente vive a Rende (CS). Autrice di vari libri, nel 2017 pubblica il breve racconto Come volersi sul settimanale Oggi.
Un’estate torrida di sole e di incendi.
Ava e Ludovico appaiono, agli occhi di tutti, come una perfetta coppia di innamorati. La loro casa è il punto di ritrovo per la vicina Carrie, i genitori, gli amici, i colleghi universitari, ma nessuno riesce ad immaginare il segreto che si cela oltre la porta della camera degli ospiti. Là giace inerte Giunio, essere dai capelli color rubino e dalla pelle come il latte, prima e unica ossessione dei due giovani amanti.
Genova è la città dei dualismi. Basta voltarsi dall’altra parte e il mare diventa monte, il levante ponente e le discese salite.
Una sera un imprenditore genovese si volta dall’altra parte, e la vita diventa morte. Qualche mese più tardi, sua figlia Claudia, che ancora non ha metabolizzato la morte del padre, conosce Alfio, un uomo affascinante, vent’anni più grande di lei. Attratta dalla sua maturità e dal suo carisma, la ragazza si perde in una relazione totalizzante, che la allontana dalla sua città e dai suoi affetti.
Anche Claudia si volta dall’altra parte, e la luce di un presente fatto d’amore e passione si trasforma nell’oscurità di un futuro pieno di bugie, soprusi e violenza. Riuscirà a uscirne?
Una storia vera
Quando muore, Ciccitta Lampis lascia la nipote Lia e le figlie Ruth, Ester e Noemi in condizioni economiche difficili. Dopo una lunga riflessione, l’unica soluzione possibile sembra la vendita del numero venti, un edificio lungo la via principale del paese, di proprietà della famiglia da generazioni. Ma l’arrivo di Giorgio Albert da Parigi stravolgerà ogni piano: prima del decesso, Ciccitta ha firmato con lui un contratto di locazione perché possa aprirvi una libreria. La follia del progetto oltraggia tutto il paese: leggono in troppo pochi a Santa Gisa perché possa avere successo.
Sullo sfondo di un piccolo centro del sud ovest sardo, il numero venti si farà crocevia di romanzi e di tradizioni perdute che non solo ricorderanno alle Lampis quanto della loro storia abbiano messo da parte, ma faranno soffiare impetuoso il vento del cambiamento su una comunità che ha dimenticato sé stessa.
A centocinquanta anni dalla nascita di Grazia Deledda, Mezzo giro di velluto omaggia le atmosfere e i personaggi di Canne al vento, raccontando con un tocco di realismo magico il velo sottile che separa la vita e la morte.
Un quadretto famigliare comico e dissacrante.
In un’estate afosa di città, Giulia decide di andare qualche giorno a rilassarsi in un piccolo borgo del Piemonte dove, da bambina, era solita trascorrere l’estate. Ma il soggiorno si rivelerà tutt’altro che rilassante: l’arrivo inaspettato della sorella Federica e di suo figlio Damiano, ma soprattutto quello dell’esuberante nonna (personaggio perfettamente riuscito) sconvolgeranno i piani della protagonista, che si troverà suo malgrado coinvolta in un mistero che affonda le sue radici nel passato di quel paesino apparentemente sereno.
Anna nasce l’11-11-1991 -palindromi il suo nome e la sua data di nascita- in un giorno di San Martino che tutti ricorderanno per la forza impetuosa con cui soffiarono Maestrale e Scirocco: i due venti contrapposti che avvolgono la Sardegna.
Due forze equivalenti e contrastanti, come bene e male, che da quel giorno non la lasceranno mai. Tra miti e leggende della tradizione popolare, stregoneria e Inquisizione, magia bianca e magia nera si snoda la storia di Anna: riuscirà a conciliare gli opposti?
“Nomen omen” è stato finalista al Premio Internazionale Michelangelo Buonarroti 2018 e secondo classificato al premio Città di Siena, sezione Elba book festival.
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PER L’ANNO 2021 LA CASA EDITRICE HA RICEVUTO DALLA REGIONE PIEMONTE CONTRIBUTI DE MINIMIS GIÀ PUBBLICATI SUL REGISTRO NAZIONALE AIUTI DI STATO
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