Un quadretto famigliare comico e dissacrante.
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Un quadretto famigliare comico e dissacrante.
In un’estate afosa di città, Giulia decide di andare qualche giorno a rilassarsi in un piccolo borgo del Piemonte dove, da bambina, era solita trascorrere l’estate. Ma il soggiorno si rivelerà tutt’altro che rilassante: l’arrivo inaspettato della sorella Federica e di suo figlio Damiano, ma soprattutto quello dell’esuberante nonna (personaggio perfettamente riuscito) sconvolgeranno i piani della protagonista, che si troverà suo malgrado coinvolta in un mistero che affonda le sue radici nel passato di quel paesino apparentemente sereno.
Un quadretto famigliare comico e dissacrante.
ISBN | 978-88-942788-6-6 |
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Luogo di pubblicazione | Torino |
Anno di pubblicazione | Maggio 2018 |
Genere | Narrativa. Commedia/giallo |
Pagine | 192 |
Rilegatura | Cucito filo refe |
Autore | De Muro |
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Giulia Benedetti è nata alla fine degli anni 80 in provincia di Torino, dove attualmente vive, scappando in montagna non appena le sia possibile. Lavora a Torino, in banca, e spera di cambiare presto occupazione; nell’attesa collabora con un giornale locale e cerca di prepararsi per il Concorso Scuola. Cercavo solo un posto tranquillo è la sua prima opera, una storia dai toni comici che ammicca al giallo, ambientata in luoghi conosciuti e cari all’autrice, come il piccolo paese di montagna dove ha trascorso tutte le estati dell’infanzia.
Matteo è un pittore schivo e solitario, con alle spalle un passato di cui non parla volentieri. Vive di lavori saltuari e ha un’unica amica, Claudia, che lo accetta così com’è, senza fare troppe domande.
Stella è un’ostetrica che si è appena lasciata col suo fidanzato e conduce una vita tranquilla e ordinaria. Ha fin da piccola il dono della premonizione e fa sogni e visioni che regolarmente si avverano. Un giorno Matteo la vede mentre cammina per strada nel centro di Modena. Il colpo di fulmine è immediato e lui la segue per cercare di conoscerla.
Ma quello che a prima vista sembra un incontro casuale, si rivela ben presto un preciso disegno del destino, di cui solo uno dei due è in parte consapevole.
Un destino che affonda le sue origini nella Modena del 1630, flagellata dalla peste e dagli orrori della Santa Inquisizione, quando per una donna essere bella e conoscere i poteri delle erbe mediche significava inevitabilmente avere addosso il “marchio del Diavolo” ed essere additata come strega.
Anna nasce l’11-11-1991 -palindromi il suo nome e la sua data di nascita- in un giorno di San Martino che tutti ricorderanno per la forza impetuosa con cui soffiarono Maestrale e Scirocco: i due venti contrapposti che avvolgono la Sardegna.
Due forze equivalenti e contrastanti, come bene e male, che da quel giorno non la lasceranno mai. Tra miti e leggende della tradizione popolare, stregoneria e Inquisizione, magia bianca e magia nera si snoda la storia di Anna: riuscirà a conciliare gli opposti?
“Nomen omen” è stato finalista al Premio Internazionale Michelangelo Buonarroti 2018 e secondo classificato al premio Città di Siena, sezione Elba book festival.
Speranza è solita cibarsi di ricordi, continua ad aggrapparsi alla disfunzione del suo ventricolo sinistro pur di non vivere appieno il presente. Ogni scusa è buona per non fare i conti con le sue incertezze finché, dopo un violento temporale marzolino, ella non rimarrà incantata da una misteriosa sagoma che sembra vivere dentro le pozzanghere. Lui è Vic, giovane dai vestiti di tenebra e dalla pelle di luna, un ragazzo proprio come tutti gli altri, oppure, la soluzione alla paura corroborante che continua a logorare il cuore di Speranza.
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Irma –
Mi è piaciuto molto! Il personaggio della Nonna è semplicemente geniale! Ti fa riflettere sorridendo… come tutte le altre situazioni descritte. Non è un triller. È bello semplicemente per quello che racconta e per come lo racconta. Se l’autrice avesse voluto scrivere un giallo, sarebbe stato un altro libro, con altri contenuti.
Questo lo raccomando a chi cerca “Un posto tranquillo” per capire meglio se stessi e le persone vicine, con ironia e fantasia. Ci si ritrova in certi stati d’animo descritti. Complimenti all’autrice!