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(3 Reviews) L’ombra del glicine €18.00Valutato 5.00 su 5
(3 Reviews)Genova è la città dei dualismi. Basta voltarsi dall’altra parte e il mare diventa monte, il levante ponente e le discese salite.
Una sera un imprenditore genovese si volta dall’altra parte, e la vita diventa morte. Qualche mese più tardi, sua figlia Claudia, che ancora non ha metabolizzato la morte del padre, conosce Alfio, un uomo affascinante, vent’anni più grande di lei. Attratta dalla sua maturità e dal suo carisma, la ragazza si perde in una relazione totalizzante, che la allontana dalla sua città e dai suoi affetti.
Anche Claudia si volta dall’altra parte, e la luce di un presente fatto d’amore e passione si trasforma nell’oscurità di un futuro pieno di bugie, soprusi e violenza. Riuscirà a uscirne?
Una storia vera
Matteo –
Il romanzo “La luce dell’equatore” mi aveva particolarmente colpito ed ero rimasto ammirato dalla grande abilità dell’autore nel descrivere paesaggi e personaggi, in un viaggio alla scoperta del nostro passato di popolo di migranti verso il continente africano, la terra che è stata la culla dell’umanità, l’origine di tutto. Aspettavo con impazienza l’uscita del secondo libro. Con lo scoppio della seconda guerra mondiale il protagonista Alessandro Testa, imprenditore di successo nella colonia inglese nigeriana si trova nell’arco di poche ore un nemico, privato dei suoi diritti e dei suoi averi e successivamente imprigionato. Questo fatto mi ha fatto riflettere su quanto la vita possa essere imprevedibile, ciò che abbiamo non possiamo e non dobbiamo darlo per scontato. Le sorti e il destino di tutti noi può cambiare all’improvviso. L’autore descrive con maestria le emozioni e lo smarrimento degli italiani che sono stati successivamente trasferiti nella colonia penale giamaicana dopo un lungo ed estenuante viaggio transatlantico, in condizioni igieniche precarie e privati dei più basilari diritti. Se nel primo libro il lettore poteva in qualche modo immedesimarsi in tutti coloro che percorrono la rotta migratoria tra Europa e Africa e viceversa, in questo secondo e prezioso romanzo è impossibile non riflettere e immedesimarsi negli africani che hanno subito sulla propria pelle la tratta atlantica degli schiavi. Sono migliaia infatti le donne, uomini e bambini che sono stati deportati tra il XVI e il XIX secolo nel continente americano per essere sfruttati nelle piantagioni. Una pagina vergognosa della storia dell’umanità che è bene non dimenticare.
Il romanzo non fa sperimentare al lettore esclusivamente sensazioni di dolore e angoscia. La storia d’amore tra Alessandro Testa e la ragazza Nalani è intensa e travolgente, attimi che per la loro profondità lasceranno un segno indelebile nei due amanti. L’amore trionfa sempre su tutto, nonostante le differenze culturali e le distanze geografiche.
Il romanzo termina con la fine del conflitto mondiale e il progressivo ritorno alla normalità. Il continente africano esercita sul protagonista un potente effetto attrattore che lo porterà nuovamente in Nigeria, nel continente che rappresenta il passato, presente e futuro non solo di Alessandro Testa ma dell’intera umanità.