Qualcuno è cambiato, qualcuno sopravvive adattandosi.
Altri restano fermi, amanti della propria paura.
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Il locale ha risucchiato molte vite. Si cominciava da adolescenti, imparando presto cosa significa appartenere a un luogo.
Milo, invece, ci arriva a vent’anni: intrappolato nel suo malessere, vive solo attraverso i libri. Le persone, invece, non le capisce.
Per tentare di conoscerle, inizia a lavorare al locale, e lì cresce, si perde. Sperimenta ogni modo per smettere di essere triste, anche i più pericolosi. Incontra una ragazza e pensa di aver trovato la soluzione; incontra un ragazzo curvo e stanco, e crede di poterlo salvare…
Le loro storie s’intrecciano, vissute insieme, sebbene anagraficamente lontane.. Gli anni passano, e non sono più adolescenti, ma sono ancora pieni di rabbia, con domande sospese, frasi fraintese, liti mai avvenute.
Qualcuno è cambiato, qualcuno sopravvive adattandosi.
Altri restano fermi, amanti della propria paura.
Qualcuno è cambiato, qualcuno sopravvive adattandosi.
Altri restano fermi, amanti della propria paura.
ISBN | 9788832195859 |
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ANNO DI PUBBLICAZIONE | Dicembre 2024 |
Genere | Narrativa |
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Anna Landini nasce nella provincia lombarda, quella dove, se sbagli direzione, da Milano ti ritrovi a Varese. Classe 1998, di una sola certezza ha fatto il suo punto fermo: scrivere. Ha studiato, ma ora non studia più. Ha lavorato, ma ora non lavora più. Scrive.
Autrice della newsletter Sproloqui, uno sguardo lucido e disincantato sul mondo di chi lo osserva senza pretese di comprensione, Anna pubblica racconti su riviste italiane e inglesi, esplorando ogni angolo delle parole per costruire storie. Il disordine è il suo primo romanzo completo, frutto di una passione senza compromessi.
Anna nasce l’11-11-1991 -palindromi il suo nome e la sua data di nascita- in un giorno di San Martino che tutti ricorderanno per la forza impetuosa con cui soffiarono Maestrale e Scirocco: i due venti contrapposti che avvolgono la Sardegna.
Due forze equivalenti e contrastanti, come bene e male, che da quel giorno non la lasceranno mai. Tra miti e leggende della tradizione popolare, stregoneria e Inquisizione, magia bianca e magia nera si snoda la storia di Anna: riuscirà a conciliare gli opposti?
“Nomen omen” è stato finalista al Premio Internazionale Michelangelo Buonarroti 2018 e secondo classificato al premio Città di Siena, sezione Elba book festival.
Giacomo “Jack”Alighieri ha una routine collaudata che non ha alcuna voglia di cambiare, così come non ha voglia di fare molte cose. Giorno dopo giorno la sua vita comincia con la sveglia nel suo bilocale, continua per otto ore in un ufficio e si conclude la sera al BarCellona, tra nostalgici degli anni Ottanta, idraulici amanti del teatro, personaggi muti o solo silenziosi, birra e vino bianco. E narrazioni fantasiose al bancone del bar, che lo vede di volta in volta cantastorie o imbonitore, truffatore della realtà o suo archivista. Avrebbe potuto continuare così per sempre, magari aggiungendo ogni tanto un’uscita con l’amico storico, ma una serie di bigliettini di cartone lasciati sul tavolo della cucina del suo appartamento cambia tutto. Poche parole scritte con una grafia che odora di femmina e di avventura, un luogo e un orario. Un appuntamento con il destino, ma di chi?
Africa è un nome scritto da oltre un secolo nel destino di molte famiglie di Roasio, un piccolo paese in provincia di Vercelli.Alessandro Testa, ventenne ambizioso, abbandona l’Italia per raggiungere il fratello maggiore in Nigeria.
Sono gli anni che precedono la Seconda Guerra Mondiale e quei ragazzi rappresentano, con l’avventura nel sangue e il coraggio nel cuore, quella generazione di giovani che sono emigrati per cercare qualcosa di nuovo.
Ma in un contesto storico mondiale così incerto, abbandonare la patria è un enorme azzardo. Gli italiani partiti per l’Africa nei primi anni del XX secolo andavano incontro all’ignoto, alle malattie e alla solitudine, prendendo poi consapevolezza di come il loro destino fosse affidato al vero sovrano del continente; a quel sole che, senza curarsi delle sorti degli uomini, sorge ogni giorno celebrando il trionfo di una natura tanto potente da prendere il sopravvento su tutta la razza umana.
Di quei ragazzi, pochi hanno fatto fortuna, molti sono tornati a casa sconfitti, altrettanti sono morti e qualcuno è diventato uomo.
Matteo è un pittore schivo e solitario, con alle spalle un passato di cui non parla volentieri. Vive di lavori saltuari e ha un’unica amica, Claudia, che lo accetta così com’è, senza fare troppe domande.
Stella è un’ostetrica che si è appena lasciata col suo fidanzato e conduce una vita tranquilla e ordinaria. Ha fin da piccola il dono della premonizione e fa sogni e visioni che regolarmente si avverano. Un giorno Matteo la vede mentre cammina per strada nel centro di Modena. Il colpo di fulmine è immediato e lui la segue per cercare di conoscerla.
Ma quello che a prima vista sembra un incontro casuale, si rivela ben presto un preciso disegno del destino, di cui solo uno dei due è in parte consapevole.
Un destino che affonda le sue origini nella Modena del 1630, flagellata dalla peste e dagli orrori della Santa Inquisizione, quando per una donna essere bella e conoscere i poteri delle erbe mediche significava inevitabilmente avere addosso il “marchio del Diavolo” ed essere additata come strega.
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