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Gocce di speranza, occhi Arcobaleno è una storia autobiografica che intreccia quattro vite, quattro cuori e un’esperienza al confine tra l’amore incondizionato e la tragedia più profonda. Quando Vanessa e Roberto scoprono di aspettare il loro primo figlio, Samuel, sono pieni di gioia. Al sesto mese di una gestazione “perfetta”, però, il piccolo presenta una grave anomalia. Un minuscolo dettaglio che non lascia via di scampo ai genitori, costretti a optare per l’interruzione terapeutica di gravidanza. L’impotenza li scaraventa in un baratro di angoscia e sensi di colpa finché, con coraggio, decidono di prendersi per mano e attraversare la tempesta. La malattia, la paura, il lutto perinatale, il blocco emotivo, il vuoto interiore: una miscela nera, densa, logorante. Ma al termine di un anno tremendo, la coppia riceve un dono del tutto inaspettato. In questa storia sono instillate gocce di speranza, perché la speranza è così: a volte si ha, a volte si perde, goccia dopo goccia. E ogni pagina è magicamente illuminata dagli occhi arcobaleno di una meravigliosa bimba dai riccioli dorati: Melissa.«Si definiscono bambini “arcobaleno” quei figli che nascono dopo un lutto perinatale o morte prematura perché, con la gioia che li accompagna, riportano la luce e il calore in una famiglia che ha dovuto affrontare la più terribile delle tempeste.»
ISBN | 9788832195392 |
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ANNO DI PUBBLICAZIONE | Maggio 2022 |
Genere | Narrativa |
Pagine | 216 pagine |
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Vanessa Roder (Portogruaro, 1988) attualmente vive a Pordenone”, è felicemente sposata ed è mamma di una splendida bambina arcobaleno.
Si laurea in Scienze dei Servizi Giuridici presso l’Università degli studi di Padova e successivamente consegue la laurea magistrale in Giurisprudenza presso un ateneo romano. Di giorno serve fedelmente il paese come dipendente della Polizia di Stato e nel tempo libero si dedica alla scrittura, una passione che ha sempre coltivato.
A volte abbiamo bisogno di trovare una lettura che possiamo sentire nostra, che ci permetta di immedesimarci, ritrovarci e liberarci dalle reticenze. Scrivere è un’attività preziosa e salvifica, soprattutto quando si affrontano momenti difficili.
Genova è la città dei dualismi. Basta voltarsi dall’altra parte e il mare diventa monte, il levante ponente e le discese salite.
Una sera un imprenditore genovese si volta dall’altra parte, e la vita diventa morte. Qualche mese più tardi, sua figlia Claudia, che ancora non ha metabolizzato la morte del padre, conosce Alfio, un uomo affascinante, vent’anni più grande di lei. Attratta dalla sua maturità e dal suo carisma, la ragazza si perde in una relazione totalizzante, che la allontana dalla sua città e dai suoi affetti.
Anche Claudia si volta dall’altra parte, e la luce di un presente fatto d’amore e passione si trasforma nell’oscurità di un futuro pieno di bugie, soprusi e violenza. Riuscirà a uscirne?
Una storia vera
Un’amara riflessione sulle “opere ardite” che l’uomo riesce, col suo ingegno, a realizzare; come quel che fu il Ponte Morandi: opera futuristica per l’epoca in cui fu costruita. Cosa ha provocato il disastro? Quasi certamente l’incuria umana che non ha saputo “conservare” né “preservare” un gioiello di ingegneria così delicato.
Con una lirica a volte straziante l’autore si interroga sulle cause della tragedia come se fosse lì, sotto il ponte crollato, quel gioiello ormai ferito che urla dolore e sofferenza.
Dedicato a alle vittime del ponte, ai sopravvissuti e alla città di Genova.
Edizioni Effetto dona 2€ agli sfollati di Genova per ogni copia venduta
“La Cannabis non va né osannata né demonizzata, va studiata e rispettata”
Già a partire dal sottotitolo, che racchiude in tre parole tutta l’assurdità di decenni di condanna e messa al bando della Cannabis, ci si rende conto che questo è un piccolo libro “necessario”.
Piccolo nelle dimensioni, ma non negli intenti; necessario perché affronta lucidamente tutti i pregiudizi morali e ideologici che ostacolano la coltivazione, la diffusione e l’uso della canapa, smontandoli a uno a uno con una narrazione che mescola abilmente la cronaca delle esperienze personali dell’autore con i fatti storici e scientifici; il tutto corredato da studi approfonditi e da una serie di dati statistici inoppugnabili e verificabili.
Con la sua prosa agile, senza fronzoli, ma sempre appassionata, Flavio Passi mette a nudo tutta l’ipocrisia e gli errori di valutazione sociali e politici che ancora oggi rendono molto complicato il libero uso della Cannabis a scopi ricreativi e terapeutici, lasciando che il suo commercio clandestino continui a foraggiare il mercato dello spaccio e tutta la rete criminale che ci gira intorno.
E soprattutto ce la presenta semplicemente per quello che è: una pianta officinale buona, utile e ingiustamente demonizzata.
Prefazione del Senatore Matteo Mantero.
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PER L’ANNO 2021 LA CASA EDITRICE HA RICEVUTO DALLA REGIONE PIEMONTE CONTRIBUTI DE MINIMIS GIÀ PUBBLICATI SUL REGISTRO NAZIONALE AIUTI DI STATO
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