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Sedici anni di calcio, di tifo e di vita.
La crescita personale, le emozioni e ti travagli di un bambino che attraversa l’infanzia e l’adolescenza fino a ritrovarsi uomo; accompagnato in tutti quegli anni da una passione travolgente: la Juventus.
Urla, risa, abbracci… Pianti di gioia e dolore…
Un amore che accompagna Mikael dal giorno della sua Prima Comunione: era il 5 maggio 2002.
“[Non dirmi che è solo un gioco]… ci fa capire quanto una passione possa aiutarci nel corso della vita e quanto possa essere importante averne, sia che questa sia il calcio, come un qualsiasi altro sport o attività.” Leggi la recensione completa…
Andrea, @50milapagine
“Una scrittura semplice, vera e piena di passione. Non è solo un libro di calcio ma un romanzo alla Nick Hornby in Febbre a 90° per intenderci.”
Riccardo, @ti_racconto_un_libro
ISBN | 9788894278828 |
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Luogo di pubblicazione | Torino |
Anno di pubblicazione | Settembre 2018 |
Genere | Narrativa |
Pagine | 208 pagine |
Rilegatura | Cucito filo refe |
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Simone Nasso (Carmagnola, 1993) si è laureato in Psicologia del Lavoro nel 2017 presso l’Università degli Studi di Torino. Da sempre profondo amante del mondo della scrittura e del giornalismo, ha poi conseguito a marzo 2019 un Master in Giornalismo 3.0 all’Unicusano di Roma.
Attualmente scrive per alcune testate giornalistiche sportive e si occupa, più in generale, di comunicazione.
Da gennaio 2019 collabora in qualità di opinionista con l’emittente televisiva Top Planet.
Ha pubblicato nel 2018 con Edizioni Effetto il suo romanzo d’esordio “Non dirmi che è solo un gioco”.
Quando muore, Ciccitta Lampis lascia la nipote Lia e le figlie Ruth, Ester e Noemi in condizioni economiche difficili. Dopo una lunga riflessione, l’unica soluzione possibile sembra la vendita del numero venti, un edificio lungo la via principale del paese, di proprietà della famiglia da generazioni. Ma l’arrivo di Giorgio Albert da Parigi stravolgerà ogni piano: prima del decesso, Ciccitta ha firmato con lui un contratto di locazione perché possa aprirvi una libreria. La follia del progetto oltraggia tutto il paese: leggono in troppo pochi a Santa Gisa perché possa avere successo.
Sullo sfondo di un piccolo centro del sud ovest sardo, il numero venti si farà crocevia di romanzi e di tradizioni perdute che non solo ricorderanno alle Lampis quanto della loro storia abbiano messo da parte, ma faranno soffiare impetuoso il vento del cambiamento su una comunità che ha dimenticato sé stessa.
A centocinquanta anni dalla nascita di Grazia Deledda, Mezzo giro di velluto omaggia le atmosfere e i personaggi di Canne al vento, raccontando con un tocco di realismo magico il velo sottile che separa la vita e la morte.
Anna nasce l’11-11-1991 -palindromi il suo nome e la sua data di nascita- in un giorno di San Martino che tutti ricorderanno per la forza impetuosa con cui soffiarono Maestrale e Scirocco: i due venti contrapposti che avvolgono la Sardegna.
Due forze equivalenti e contrastanti, come bene e male, che da quel giorno non la lasceranno mai. Tra miti e leggende della tradizione popolare, stregoneria e Inquisizione, magia bianca e magia nera si snoda la storia di Anna: riuscirà a conciliare gli opposti?
“Nomen omen” è stato finalista al Premio Internazionale Michelangelo Buonarroti 2018 e secondo classificato al premio Città di Siena, sezione Elba book festival.
Africa è un nome scritto da oltre un secolo nel destino di molte famiglie di Roasio, un piccolo paese in provincia di Vercelli.Alessandro Testa, ventenne ambizioso, abbandona l’Italia per raggiungere il fratello maggiore in Nigeria.
Sono gli anni che precedono la Seconda Guerra Mondiale e quei ragazzi rappresentano, con l’avventura nel sangue e il coraggio nel cuore, quella generazione di giovani che sono emigrati per cercare qualcosa di nuovo.
Ma in un contesto storico mondiale così incerto, abbandonare la patria è un enorme azzardo. Gli italiani partiti per l’Africa nei primi anni del XX secolo andavano incontro all’ignoto, alle malattie e alla solitudine, prendendo poi consapevolezza di come il loro destino fosse affidato al vero sovrano del continente; a quel sole che, senza curarsi delle sorti degli uomini, sorge ogni giorno celebrando il trionfo di una natura tanto potente da prendere il sopravvento su tutta la razza umana.
Di quei ragazzi, pochi hanno fatto fortuna, molti sono tornati a casa sconfitti, altrettanti sono morti e qualcuno è diventato uomo.
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PER L’ANNO 2021 LA CASA EDITRICE HA RICEVUTO DALLA REGIONE PIEMONTE CONTRIBUTI DE MINIMIS GIÀ PUBBLICATI SUL REGISTRO NAZIONALE AIUTI DI STATO
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