Ho la sensazione che il tempo stia ritornando indietro,
a quando tutto era ancora intatto, le cicatrici non si erano ancora formate.
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Inizia come un giorno qualsiasi, quello in cui Carlo torna a casa e scopre che un incendio, partito dalla tavernetta, ha devastato l’intera abitazione. La sua compagna, Marta, è sotto chock. Il figlio adottivo, Naadir, sembra scomparso. Nessuno è in grado di spiegare cosa sia accaduto: Marta accusa Naadir, ma Carlo, che è molto legato al ragazzo, nel cuore non riesce a ritenerlo responsabile.
Nei giorni successivi, trascorsi a casa di Morgana – figlia di Marta in dolce attesa – e del marito Davide, Carlo ripercorrerà le tappe del passato che hanno portato alla costruzione di una realtà famigliare atipica ma solida. Mentre Marta sembra sprofondare sempre più in una crisi di mezza età che la rende profondamente depressa, Carlo cerca di rimettere insieme i pezzi, e ritrovare la felicità che sembra perduta per sempre.
La strega di Sabbione è una storia tenera e commovente, animata da personaggi per i quali è impossibile non provare empatia. Un viaggio nei meandri dell’animo umano. Una domanda che oggi affolla la testa di molti: cos’è davvero una famiglia? E, soprattutto, una risposta, destinata a scaldare il cuore, e far sorridere l’anima.
Ho la sensazione che il tempo stia ritornando indietro,
a quando tutto era ancora intatto, le cicatrici non si erano ancora formate.
ISBN | 9788832195774 |
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ANNO DI PUBBLICAZIONE | Prima Edizione Gennaio 2024 |
Genere | Narrativa |
Pagine | 168 pagine |
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Vince Rizzo è nato a Reggio Emilia nel 1958 e vive a Sabbione nelle campagne del comune di Reggio Emilia. Ha pubblicato nel 2021 “La mucca danzante”. Nel 2022 “Boh – Il torrente sorride”. "La strega di Sabbione" è la sua terza esperienza editoriale.
Giacomo “Jack”Alighieri ha una routine collaudata che non ha alcuna voglia di cambiare, così come non ha voglia di fare molte cose. Giorno dopo giorno la sua vita comincia con la sveglia nel suo bilocale, continua per otto ore in un ufficio e si conclude la sera al BarCellona, tra nostalgici degli anni Ottanta, idraulici amanti del teatro, personaggi muti o solo silenziosi, birra e vino bianco. E narrazioni fantasiose al bancone del bar, che lo vede di volta in volta cantastorie o imbonitore, truffatore della realtà o suo archivista. Avrebbe potuto continuare così per sempre, magari aggiungendo ogni tanto un’uscita con l’amico storico, ma una serie di bigliettini di cartone lasciati sul tavolo della cucina del suo appartamento cambia tutto. Poche parole scritte con una grafia che odora di femmina e di avventura, un luogo e un orario. Un appuntamento con il destino, ma di chi?
Anno 2246. La Terra si trova sull’orlo del baratro climatico e demografico e l’arrivo di spietati e sanguinari invasori extraterrestri, i Badb, sembra essere il colpo finale per il pianeta. Contro ogni aspettativa, questo attacco proveniente dal profondo dell’Universo rinsalda lo spirito dei terrestri che, facendo fronte comune, riescono a resistere e ribattere colpo su colpo.
Dopo ulteriori quattro secoli di guerra e oltre sette miliardi di morti, uno sconosciuto impiegato del Dipartimento della Guerra tenta di ribellarsi a quel conflitto lontano e pulito, insinuatosi ormai nel tessuto sociale fino a diventarne parte. Troverà le risposte che cercava, ma saranno peggiori del suo più terribile incubo.
Quando muore, Ciccitta Lampis lascia la nipote Lia e le figlie Ruth, Ester e Noemi in condizioni economiche difficili. Dopo una lunga riflessione, l’unica soluzione possibile sembra la vendita del numero venti, un edificio lungo la via principale del paese, di proprietà della famiglia da generazioni. Ma l’arrivo di Giorgio Albert da Parigi stravolgerà ogni piano: prima del decesso, Ciccitta ha firmato con lui un contratto di locazione perché possa aprirvi una libreria. La follia del progetto oltraggia tutto il paese: leggono in troppo pochi a Santa Gisa perché possa avere successo.
Sullo sfondo di un piccolo centro del sud ovest sardo, il numero venti si farà crocevia di romanzi e di tradizioni perdute che non solo ricorderanno alle Lampis quanto della loro storia abbiano messo da parte, ma faranno soffiare impetuoso il vento del cambiamento su una comunità che ha dimenticato sé stessa.
A centocinquanta anni dalla nascita di Grazia Deledda, Mezzo giro di velluto omaggia le atmosfere e i personaggi di Canne al vento, raccontando con un tocco di realismo magico il velo sottile che separa la vita e la morte.
L’amicizia tra Serenity, Gengys, Steve e Fatima nasce tra i banchi di scuola mentre nel mondo intorno a loro appaiono segni di minacciosi cambiamenti… Imponenti mura iniziano a circondare le città, uno spietato piano di dimezzamento della popolazione mondiale li renderà presto soli e costretti a fuggire… riuscirà Pink Opalino, hacker geniale, a mettere in salvo l’umanità?
Per riflettere sul valore e la fragilità della democrazia, non senza un sorriso.
“Amen” è vincitore del premio Città di Siena 2020,
sezione Elba Book Festival.
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PER L’ANNO 2021 LA CASA EDITRICE HA RICEVUTO DALLA REGIONE PIEMONTE CONTRIBUTI DE MINIMIS GIÀ PUBBLICATI SUL REGISTRO NAZIONALE AIUTI DI STATO
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