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Genova è la città dei dualismi. Basta voltarsi dall’altra parte e il mare diventa monte, il levante ponente e le discese salite.
Una sera un imprenditore genovese si volta dall’altra parte, e la vita diventa morte. Qualche mese più tardi, sua figlia Claudia, che ancora non ha metabolizzato la morte del padre, conosce Alfio, un uomo affascinante, vent’anni più grande di lei. Attratta dalla sua maturità e dal suo carisma, la ragazza si perde in una relazione totalizzante, che la allontana dalla sua città e dai suoi affetti.
Anche Claudia si volta dall’altra parte, e la luce di un presente fatto d’amore e passione si trasforma nell’oscurità di un futuro pieno di bugie, soprusi e violenza. Riuscirà a uscirne?
Una storia vera
“La tematica è forte e non è semplice affrontare il tema della violenza sulle donne ma qui va un plauso all’autore che ne parla con grande tatto e rispetto portando alla luce tutte le debolezze, le crudeltà ma anche tutta l’umanità dei personaggi.” Ilaria, @voltarpagine
“Il ritmo incalzante ma non frettoloso, lo stile narrativo semplice, le scene crude che frustano la sensibilità di chi legge ( come è giusto che sia!) senza mai scadere nel sensazionalismo e i dialoghi che portano con sé verità che spesso non vogliamo cogliere fanno sì che si legga tutto d’un fiato per trovare quell’epilogo che tutti sperano ma che non è garantito.” Gaelle, @underbrushink
“Lascia il segno. Come una cicatrice, come un graffio sul cuore, come un peso sullo stomaco: questo libro lascia il segno. È un testo crudo, crudele, distruttivo, che fa pensare, emozionare e piangere, perché la realtà descritta è, appunto, realtà.” Luana, @luanaventi
“L’autore è stato straordinario […] ha raccontato una storia vera e drammatica con un tatto e una sensibilità rari, […] senza mai scendere nel patetico e nella banalità che avrebbero minato il rispetto che è alla base della narrazione. È poi impossibile appoggiare il libro fino a che non è finito: una tensione continua (che mi ha impedito di mantenere la stessa posizione durante la lettura, da quanta smania avevo dentro) e un senso di claustrofobia che non trovavo più da tanto tempo fra le pagine di un romanzo.” Silvia, @libri_a_mezzanotte
“Un romanzo dolorosamente attuale, il classico amore malato, fatto di bugie e prepotenza e che riesce ad annientare la persona succube dell’altro. Una scrittura scorrevole, personaggi ben caratterizzati, sopratutto la povera Claudia, vittima del proprio amore.” Laura, @storia_di_una_laura_di_libri
“Il libro di Antonio Lidonnici è un’ottima testimonianza di come si possa passare dalla luce all’oscurità…” Giorgia, @leggere_e_rileggere
“Questo romanzo ha saputo toccare temi importanti e la bravura dell’autore, a mio avviso, si riscontra anche nella sceneggiatura del testo: la narrazione è priva di fronzoli e si presta bene per essere adattata ad un film!” Federica, @fedeinbooksland
ISBN | 9788832195101 |
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Genere | Narrativa |
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Antonio Lidonnici (Cariati, 1984) di giorno lavora come Formatore e Credit Specialist in una multinazionale dell’edilizia, mentre di notte diventa un cacciatore di storie da raccontare, sempre con il suo inseparabile taccuino nero in mano.
Irrequieto per indole e affamato di vita, come ama definirsi, si laurea in Economia mentre consegue un Master universitario in Gestione delle Risorse Umane, successivamente si trasferisce ad Asti per lavoro e per amore e oggi vive a Genova. Nel 2015 diventa papà e inizia a lavorare a “L’ombra del glicine“, suo romanzo d’esordio, ispirato dalla storia di Claudia, una ragazza dal passato burrascoso conosciuta per caso.
Divampa una rivolta in Francia.
Insorgono i nuovi miserabili.
Dalle banlieue al cuore delle città l’urto si propaga. Sconvolge economia, frontiere, finanza e istituzioni. Tremendo il contraccolpo per l’Italia, vertiginoso il tracollo. Lo Stato scalcia, vacilla e schianta nel volgere di un’estate. L’ultima, in tempo di pace.
Sgretolamento, frantumazione, apnea dell’ordinario…
Ma è quando i vincoli sociali si allentano, che affiorano le vite.
Pinti ne afferra sette. Sette traiettorie emblematiche come carte dei tarocchi, allo stesso modo ambigue, irripetibili, contraddittorie. Le mescola in una trama di rimandi e corrispondenze, le accarezza con una scrittura capace di trattenere, da ogni gesto e da ogni pensiero, una particolare luce. Sempre fraterna, a tratti ironica, mai giudicante.
Che sia un viaggio con lo zaino in spalla o una crisi di governo, una guerriglia urbana o una capriola tra le foglie, ogni pagina schiude un orizzonte dov’è lo spazio intimo a scavare nel politico, di fenditura in fenditura, fino a svuotare molte delle parole con cui la civiltà si ostina a raccontare se stessa.
Un romanzo di stirpe nuova, barbarico e delicato.
Una sinfonia picaresca, a strapiombo sul caos.
Una nicchia per creature selvatiche, nell’ora incerta del tramonto.
Quando muore, Ciccitta Lampis lascia la nipote Lia e le figlie Ruth, Ester e Noemi in condizioni economiche difficili. Dopo una lunga riflessione, l’unica soluzione possibile sembra la vendita del numero venti, un edificio lungo la via principale del paese, di proprietà della famiglia da generazioni. Ma l’arrivo di Giorgio Albert da Parigi stravolgerà ogni piano: prima del decesso, Ciccitta ha firmato con lui un contratto di locazione perché possa aprirvi una libreria. La follia del progetto oltraggia tutto il paese: leggono in troppo pochi a Santa Gisa perché possa avere successo.
Sullo sfondo di un piccolo centro del sud ovest sardo, il numero venti si farà crocevia di romanzi e di tradizioni perdute che non solo ricorderanno alle Lampis quanto della loro storia abbiano messo da parte, ma faranno soffiare impetuoso il vento del cambiamento su una comunità che ha dimenticato sé stessa.
A centocinquanta anni dalla nascita di Grazia Deledda, Mezzo giro di velluto omaggia le atmosfere e i personaggi di Canne al vento, raccontando con un tocco di realismo magico il velo sottile che separa la vita e la morte.
Una notte particolare, una notte nella penombra, un locale…
Fabio incontra Barbara e la sua vita cambierà per sempre.
Un segreto da scoprire… Inconfessabile…
Una storia in cui giocare non ha regole e vincere non è l’unico scopo.
Un romanzo erotico/psicologico che vi trascinerà tra le pieghe della coscienza più oscure, in un crescendo di mistero, perversione e passione: fino allo sconvolgente epilogo.
Sofia è una diciannovenne altoatesina che lavora nel Bed and Breakfast di famiglia e cerca di superare la separazione dei genitori, aiutata dall’inseparabile amica Barbara e dal fidanzato Peter. Erik è un atleta norvegese giunto in Italia per prepararsi ai mondiali di biathlon e compiacere le esigenze di un padre che aveva puntato tutto sul fratello maggiore, ormai impossibilitato, a causa di un terribile incidente stradale, a proseguire la carriera sportiva. Un giorno i due ragazzi si scontrano sulle piste da sci, e la loro vita non sarà più la stessa: non solo dovranno confrontarsi con un sentimento travolgente, con la gelosia e con la paura del futuro, ma anche domandarsi se la vita che stanno conducendo è stata davvero scelta da loro, o da un mondo adulto che si palesa ai loro occhi con tutti i propri limiti.
La suggestiva ambientazione alpina fa da cornice a una storia d’amore dolceamara, nutrita dalle buone intenzioni dei protagonisti e sporcata da un universo di traumi irrisolti, primo fra tutti il bisogno di colmare la sofferenza dei propri genitori, sacrificandosi per loro. Attraverso una serie di riavvicinamenti e separazioni, Erik e Sofia troveranno le risposte alle domande che attagliano uno dei periodi più delicati della vita, il passaggio dall’adolescenza all’età adulta. Chi mi ama? Chi mi accoglie? E soprattutto: chi sono io? Cosa desidero davvero?
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PER L’ANNO 2021 LA CASA EDITRICE HA RICEVUTO DALLA REGIONE PIEMONTE CONTRIBUTI DE MINIMIS GIÀ PUBBLICATI SUL REGISTRO NAZIONALE AIUTI DI STATO
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federica (proprietario verificato) –
Ho da poco finito di leggere questo libro. Bellissimo, coinvolgente e toccante (pensare che sia tratto da una storia vera fa rabbrividire). Ben raccontato, delicato nonostante la spietatezza dell’argomento. Sul finale anche qualche lacrima, che per me significa che il libro è arrivato esattamente dove doveva arrivare. Rimane dentro per giorni e rende facile l’empatia verso i protagonisti. Sfogliando le pagine, cresce anche la tensione.
Da leggere!
Sabrina –
Ho comprato questo libro alla fiera del libro a Bordighera. L’ho letto in poche settimane, la storia è avvincente e ho apprezzato molto lo stile dell’autore sia per la fluidità del racconto che per i dettagli descrittivi su Genova e i liguri!
Lo consiglio.
Andrea –
Il libro mi è piaciuto molto! Il libro di Antonio è sicuramente un ottimo esordio letterario. Capitoli veloci, a tratti violenti, psicologici e drammatici che ti spingono a girare le pagine senza sosta. Impossibile non provare empatia per i protagonisti dipinti con delicatezza e sensibilità, ma nello stesso tempo, quando serviva, senza mezze misure. Un libro che non è possibile lasciare a metà perché la cosa che preme di più al lettore, oltre che soddisfare la propria curiosità è non “abbandonare” Claudia. Una povera ragazza (se si pensa che la storia è reale fa ancora più paura) che non è possibile lasciare da sola. Bravo Antonio!