Un quadretto famigliare comico e dissacrante.
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Un quadretto famigliare comico e dissacrante.
In un’estate afosa di città, Giulia decide di andare qualche giorno a rilassarsi in un piccolo borgo del Piemonte dove, da bambina, era solita trascorrere l’estate. Ma il soggiorno si rivelerà tutt’altro che rilassante: l’arrivo inaspettato della sorella Federica e di suo figlio Damiano, ma soprattutto quello dell’esuberante nonna (personaggio perfettamente riuscito) sconvolgeranno i piani della protagonista, che si troverà suo malgrado coinvolta in un mistero che affonda le sue radici nel passato di quel paesino apparentemente sereno.
Un quadretto famigliare comico e dissacrante.
ISBN | 978-88-942788-6-6 |
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Luogo di pubblicazione | Torino |
Anno di pubblicazione | Maggio 2018 |
Genere | Narrativa. Commedia/giallo |
Pagine | 192 |
Rilegatura | Cucito filo refe |
Autore | De Muro |
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Giulia Benedetti è nata alla fine degli anni 80 in provincia di Torino, dove attualmente vive, scappando in montagna non appena le sia possibile. Lavora a Torino, in banca, e spera di cambiare presto occupazione; nell’attesa collabora con un giornale locale e cerca di prepararsi per il Concorso Scuola. Cercavo solo un posto tranquillo è la sua prima opera, una storia dai toni comici che ammicca al giallo, ambientata in luoghi conosciuti e cari all’autrice, come il piccolo paese di montagna dove ha trascorso tutte le estati dell’infanzia.
Boston, Massachusetts. Due preti sono stati uccisi in modo efferato, disumano. La prima vittima ha la schiena scuoiata, mentre la seconda è senza testa, tranciata di netto. Sulle scene del crimine, la Scientifica ha rinvenuto la firma dell’assassino: A.B. A.G. Gli Indiavolati. In calce, una croce capovolta. La Omicidi sospetta un movente satanico, un rituale di magia nera che ha portato alla morte i due religiosi. Ma quelle lettere e quelle parole fanno scattare qualcosa nella mente del capitano David Carlson. Gli Indiavolati non è il nome di una setta satanica, bensì di una band…
Andrà tutto bene: un mantra che continuavo a ripetermi nella testa, tutti i giorni, più volte al giorno. Ma non ci credevo più nemmeno io.
Stefano è pronto per uscire, rasato di fresco, abito blu e addirittura un papillon in tinta, si avvia deciso ed euforico verso il giorno più importante della sua vita.
Un incontro inaspettato però devierà il corso del suo destino. Chi è quella donna? Come sapeva dove trovarlo e perché lo fa? Grazie a lei, Stefano comincia a ripensare a ciò che è successo negli ultimi due anni. A poco a poco la nube di mistero che avvolge quegli eventi inizia a diradarsi e tutto diventa improvvisamente chiaro.
Quando muore, Ciccitta Lampis lascia la nipote Lia e le figlie Ruth, Ester e Noemi in condizioni economiche difficili. Dopo una lunga riflessione, l’unica soluzione possibile sembra la vendita del numero venti, un edificio lungo la via principale del paese, di proprietà della famiglia da generazioni. Ma l’arrivo di Giorgio Albert da Parigi stravolgerà ogni piano: prima del decesso, Ciccitta ha firmato con lui un contratto di locazione perché possa aprirvi una libreria. La follia del progetto oltraggia tutto il paese: leggono in troppo pochi a Santa Gisa perché possa avere successo.
Sullo sfondo di un piccolo centro del sud ovest sardo, il numero venti si farà crocevia di romanzi e di tradizioni perdute che non solo ricorderanno alle Lampis quanto della loro storia abbiano messo da parte, ma faranno soffiare impetuoso il vento del cambiamento su una comunità che ha dimenticato sé stessa.
A centocinquanta anni dalla nascita di Grazia Deledda, Mezzo giro di velluto omaggia le atmosfere e i personaggi di Canne al vento, raccontando con un tocco di realismo magico il velo sottile che separa la vita e la morte.
Una notte particolare, una notte nella penombra, un locale…
Fabio incontra Barbara e la sua vita cambierà per sempre.
Un segreto da scoprire… Inconfessabile…
Una storia in cui giocare non ha regole e vincere non è l’unico scopo.
Un romanzo erotico/psicologico che vi trascinerà tra le pieghe della coscienza più oscure, in un crescendo di mistero, perversione e passione: fino allo sconvolgente epilogo.
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Irma –
Mi è piaciuto molto! Il personaggio della Nonna è semplicemente geniale! Ti fa riflettere sorridendo… come tutte le altre situazioni descritte. Non è un triller. È bello semplicemente per quello che racconta e per come lo racconta. Se l’autrice avesse voluto scrivere un giallo, sarebbe stato un altro libro, con altri contenuti.
Questo lo raccomando a chi cerca “Un posto tranquillo” per capire meglio se stessi e le persone vicine, con ironia e fantasia. Ci si ritrova in certi stati d’animo descritti. Complimenti all’autrice!