Mi hai trovato, finalmente! Stai per iniziare il tuo percorso con me verso la verità. Imparerai a conoscermi col tempo, non devi avere fretta e non devi farne parola con nessuno, ricordati che siamo solo io e te.
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Tessa Visconti è una fotoreporter che lascia il lavoro e la città in cui è nata, Torino, per seguire il marito ad Aosta. Mal volentieri si piega alla nuova condizione di solitudine e malinconia. Durante un pomeriggio che trascorre con sua figlia Bianca, la bambina varca il cancello di un parco giochi deserto. Un silenzio cupo domina sul rumore della natura. Un suono riecheggia all’improvviso come un urlo e raggela Tessa, il suo sguardo viene immediatamente catturato da un bigliettino alla base dello scivolo.
Un indovinello, un cattivo presagio, e la sensazione di essere osservata.
Tessa inizia così un percorso alla scoperta di se stessa, un enigma tra sacro e profano: un viaggio sincopato tra testi antichi, monumenti storici, castelli e verità sepolte tra le montagne maestose.
Ogni soluzione apre un nuovo rompicapo, “un gioco a incastro” che non può essere fermato.
Come il direttore d’orchestra di un’opera drammatica, ogni lettera conduce Tessa dentro una mente ipnotica e perversa. “Una figura oscura” senza forma e senza volto scandisce il ritmo, un tic-tac costante che s’interrompe con lo scorrere di una lacrima, fino al culmine di una verità inconfessabile.
Mi hai trovato, finalmente! Stai per iniziare il tuo percorso con me verso la verità. Imparerai a conoscermi col tempo, non devi avere fretta e non devi farne parola con nessuno, ricordati che siamo solo io e te.
ISBN | 9788832195880 |
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Anno di Pubblicazione | Giugno 2024 |
Genere | Narrativa |
Pagine | 410 pagine |
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Marianna Ottone è lo pseudonimo di una scrittrice italiana.
Quando muore, Ciccitta Lampis lascia la nipote Lia e le figlie Ruth, Ester e Noemi in condizioni economiche difficili. Dopo una lunga riflessione, l’unica soluzione possibile sembra la vendita del numero venti, un edificio lungo la via principale del paese, di proprietà della famiglia da generazioni. Ma l’arrivo di Giorgio Albert da Parigi stravolgerà ogni piano: prima del decesso, Ciccitta ha firmato con lui un contratto di locazione perché possa aprirvi una libreria. La follia del progetto oltraggia tutto il paese: leggono in troppo pochi a Santa Gisa perché possa avere successo.
Sullo sfondo di un piccolo centro del sud ovest sardo, il numero venti si farà crocevia di romanzi e di tradizioni perdute che non solo ricorderanno alle Lampis quanto della loro storia abbiano messo da parte, ma faranno soffiare impetuoso il vento del cambiamento su una comunità che ha dimenticato sé stessa.
A centocinquanta anni dalla nascita di Grazia Deledda, Mezzo giro di velluto omaggia le atmosfere e i personaggi di Canne al vento, raccontando con un tocco di realismo magico il velo sottile che separa la vita e la morte.
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