Mi hai trovato, finalmente! Stai per iniziare il tuo percorso con me verso la verità. Imparerai a conoscermi col tempo, non devi avere fretta e non devi farne parola con nessuno, ricordati che siamo solo io e te.
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Tessa Visconti è una fotoreporter che lascia il lavoro e la città in cui è nata, Torino, per seguire il marito ad Aosta. Mal volentieri si piega alla nuova condizione di solitudine e malinconia. Durante un pomeriggio che trascorre con sua figlia Bianca, la bambina varca il cancello di un parco giochi deserto. Un silenzio cupo domina sul rumore della natura. Un suono riecheggia all’improvviso come un urlo e raggela Tessa, il suo sguardo viene immediatamente catturato da un bigliettino alla base dello scivolo.
Un indovinello, un cattivo presagio, e la sensazione di essere osservata.
Tessa inizia così un percorso alla scoperta di se stessa, un enigma tra sacro e profano: un viaggio sincopato tra testi antichi, monumenti storici, castelli e verità sepolte tra le montagne maestose.
Ogni soluzione apre un nuovo rompicapo, “un gioco a incastro” che non può essere fermato.
Come il direttore d’orchestra di un’opera drammatica, ogni lettera conduce Tessa dentro una mente ipnotica e perversa. “Una figura oscura” senza forma e senza volto scandisce il ritmo, un tic-tac costante che s’interrompe con lo scorrere di una lacrima, fino al culmine di una verità inconfessabile.
Mi hai trovato, finalmente! Stai per iniziare il tuo percorso con me verso la verità. Imparerai a conoscermi col tempo, non devi avere fretta e non devi farne parola con nessuno, ricordati che siamo solo io e te.
ISBN | 9788832195880 |
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Anno di Pubblicazione | Giugno 2024 |
Genere | Narrativa |
Pagine | 410 pagine |
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Marianna Ottone è lo pseudonimo di una scrittrice italiana.
Il romanzo si sviluppa tra Ispra, il Santuario di Loreto e Milano tra il medioevo e il secondo dopoguerra: un salto temporale di sei secoli che porterà il lettore dalle lotte tra Visconti e Della Torre per il controllo di Milano, fino alla proclamazione del dogma dell’Assunzione da parte di Pio XII.
1276
È l’alba di un giorno d’estate, l’avanguardia dell’esercito visconteo, costituita da settanta cavalieri eretici sopravvissuti alla crociata indetta contro i Catari, ha ormai oltrepassato Ispera. Oltre una vasta palude li attendono i cavalieri dell’Ordine teutonico alleati dei Torriani. Lo scontro sarà molto sanguinoso e si concluderà al tramonto con una sfida mortale.
1950
Sono cambiati i nomi dei luoghi e di quella battaglia non rimangono tracce. Tuttavia, l’Ombra, un uomo misterioso che vive accanto al vecchio cimitero, continua ad aggirarsi tra ciò che rimane dell’antica palude. La sua presenza e il permanere a Ispra di un nucleo “eretico” scatenerà una nuova lotta che – riprendendo quella tra Visconti e Della Torre – coinvolgerà due nuove fazioni di ispresi. A loro si aggiungeranno nuovi alleati milanesi: tra questi alcuni esponenti della ligera, la malavita meneghina.
“Niente di Personale non è un libro.
È uno spettacolo di circo.
È passione. Amicizia. Impegno. Sudore. Coraggio. Empatia. Concentrazione. Entusiasmo. Libertà. Perseveranza. Complicità. Sensibilità. Fiducia. Comprensione. Speranza. Spontaneità. Fragilità.
Lo puoi ascoltare.
Lo puoi guardare.
Lo puoi leggere.
Lo puoi sognare.”
La libreria è piccola, di paese. Ha gli scaffali ricoperti di carta crespa colorata e una sola vetrina, dalla quale entra imperiosa la luce del giorno. Dentro, una scrittrice – Lei – presenta il suo libro, il raggiungimento di un sogno. A guardarla, Emil. Coppola in testa e posa strafottente… o forse no. Perché le parole di Lei gli cadono addosso, dentro. E non può evitare di consegnarle di nascosto le sue, di parole, anche se solo su un biglietto scritto a matita e infilato di nascosto nel libro che la scrittrice porta sempre con sé. Poi, aspetta di vederla uscire e allontanarsi prima di andare a casa e attenderne l’arrivo. Quando entra però non è solo, perché altri sono già arrivati prima di lui. Li conosce bene, ognuno ha un nome e un peso in questa serata calda che sa di teatro. Tati e le sue scarpe col tacco, seduta sulla poltrona di velluto verde che chiede del vino, Nané che pettina una bambolina, Donna Melina e il suo foulard di seta floreale che le nasconde gli anni e la storia. E il Signor Tim, che fuma.
Ma Lei dov’é? Sa che la stanno aspettando? Tra una sigaretta, una Rossana e dell’Amarone servito in un calice, cinque persone attendono la voce di colei che decreterà il loro futuro, chi tra loro potrà restare quella notte e quella dopo ancora.
La verità è che siamo composti da mille strati di noi stessi, stesi e attaccati l’uno all’altro, che mischiano odori, umori, sapori. Siamo il frutto di ciò che ascoltiamo, guardiamo e impariamo dal primo istante di vita, e tutto resta a farne parte, per dare il senso di ciò che mostriamo di essere al mondo.
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