Ero una che non prendeva iniziativa nemmeno quando doveva scegliere il gusto del gelato.
Ero rimasta a fragola e limone
da quando avevo tre anni.
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Il modo condizionale esprime tutto ciò che è incertezza, come i dubbi, i se e i ma che affollano la mente di Amelia: trentaquattro anni, inguaribile romantica e una perseguitante dose di ansia. È un diario a salvarla, l’increspante bisogno di raccontarsi che il dottor Bruni, il suo psicoterapeuta, sollecita affinché possa prendere coscienza che un’esistenza di esitazioni sbarra la strada ai suoi passi. Soprattutto ora che la vita l’ha posta di fronte a un grande progetto.
Sostenuta dal compagno Leonardo, Amelia si prende una pausa dal lavoro per risolvere le ferite subite da Raffaele, suo primo ragazzo, e colmare le lacune affettive di una madre fredda, preoccupata solo di infondere in lei e suo fratello Lorenzo i dogmi della religione cristiana. Si ritrova a fare i conti con una rivelazione che riguarda Ada, storica amica d’infanzia, e con le conseguenze delle sue perpetue ruminazioni mentali. La psicoterapia diventa per Amelia un paio d’ali per vedere le cose dall’alto, in modo distaccato, senza più soffrire.
E chissà se imparerà a lasciare andare e a vivere il presente…
Ero una che non prendeva iniziativa nemmeno quando doveva scegliere il gusto del gelato.
Ero rimasta a fragola e limone
da quando avevo tre anni.
ISBN | 9788832195545 |
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ANNO DI PUBBLICAZIONE | Marzo 2023 |
Genere | Narrativa |
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Sara Cordero (Asti, 1995) si è laureata presso l’Università di Torino dopo aver frequentato il corso di laurea in Scienze dell’Educazione e della Formazione. Ha lavorato fin da subito nel sociale con anziani, disabili, bambini, comunità disagiate e poi come insegnate di sostegno alla scuola primaria.
Nel 2014 ha pubblicato alcuni articoli sulla rivista albese DaLeggere e ha seguito corsi di scrittura creativa e grafoanalisi.
Matteo è un pittore schivo e solitario, con alle spalle un passato di cui non parla volentieri. Vive di lavori saltuari e ha un’unica amica, Claudia, che lo accetta così com’è, senza fare troppe domande.
Stella è un’ostetrica che si è appena lasciata col suo fidanzato e conduce una vita tranquilla e ordinaria. Ha fin da piccola il dono della premonizione e fa sogni e visioni che regolarmente si avverano. Un giorno Matteo la vede mentre cammina per strada nel centro di Modena. Il colpo di fulmine è immediato e lui la segue per cercare di conoscerla.
Ma quello che a prima vista sembra un incontro casuale, si rivela ben presto un preciso disegno del destino, di cui solo uno dei due è in parte consapevole.
Un destino che affonda le sue origini nella Modena del 1630, flagellata dalla peste e dagli orrori della Santa Inquisizione, quando per una donna essere bella e conoscere i poteri delle erbe mediche significava inevitabilmente avere addosso il “marchio del Diavolo” ed essere additata come strega.
Un mistero avvolge il nostro Universo: come ha avuto origine la vita? E se a parlare di questo fossero una bambina e la sua gattina? Con un viaggio, “attraverso lo specchio” come fece Alice, scopriranno non solo che viviamo in un mondo asimmetrico, ma anche come la vita stessa dipenda da questa asimmetria. Un viaggio fantastico a ritroso nel tempo fra oggetti quotidiani, nell’arte, nell’architettura, nella natura, nella chimica, per scoprire il motivo della nostra asimmetria. Sarà proprio la gattina Anna a spiegare alla bambina dallo “strano” nome Airtemmisa, che nel mondo speculare diventerà Asimmetria, come mai il mondo in cui viviamo è fatto così. Le racconterà storie, aneddoti e un po’ di chimica, per descrivere le immagini speculari che regolano la nostra esistenza, il mistero dell’origine della vita che avvolge l’Universo e tutto ciò che donne e uomini di scienza fanno per svelarlo.
Speranza è solita cibarsi di ricordi, continua ad aggrapparsi alla disfunzione del suo ventricolo sinistro pur di non vivere appieno il presente. Ogni scusa è buona per non fare i conti con le sue incertezze finché, dopo un violento temporale marzolino, ella non rimarrà incantata da una misteriosa sagoma che sembra vivere dentro le pozzanghere. Lui è Vic, giovane dai vestiti di tenebra e dalla pelle di luna, un ragazzo proprio come tutti gli altri, oppure, la soluzione alla paura corroborante che continua a logorare il cuore di Speranza.
Divampa una rivolta in Francia.
Insorgono i nuovi miserabili.
Dalle banlieue al cuore delle città l’urto si propaga. Sconvolge economia, frontiere, finanza e istituzioni. Tremendo il contraccolpo per l’Italia, vertiginoso il tracollo. Lo Stato scalcia, vacilla e schianta nel volgere di un’estate. L’ultima, in tempo di pace.
Sgretolamento, frantumazione, apnea dell’ordinario…
Ma è quando i vincoli sociali si allentano, che affiorano le vite.
Pinti ne afferra sette. Sette traiettorie emblematiche come carte dei tarocchi, allo stesso modo ambigue, irripetibili, contraddittorie. Le mescola in una trama di rimandi e corrispondenze, le accarezza con una scrittura capace di trattenere, da ogni gesto e da ogni pensiero, una particolare luce. Sempre fraterna, a tratti ironica, mai giudicante.
Che sia un viaggio con lo zaino in spalla o una crisi di governo, una guerriglia urbana o una capriola tra le foglie, ogni pagina schiude un orizzonte dov’è lo spazio intimo a scavare nel politico, di fenditura in fenditura, fino a svuotare molte delle parole con cui la civiltà si ostina a raccontare se stessa.
Un romanzo di stirpe nuova, barbarico e delicato.
Una sinfonia picaresca, a strapiombo sul caos.
Una nicchia per creature selvatiche, nell’ora incerta del tramonto.
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PER L’ANNO 2021 LA CASA EDITRICE HA RICEVUTO DALLA REGIONE PIEMONTE CONTRIBUTI DE MINIMIS GIÀ PUBBLICATI SUL REGISTRO NAZIONALE AIUTI DI STATO
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